COVID-19

La campagna vaccinale in azienda: le linee guida del Garante

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha pubblicato le nuove linee guida in tema di gestione della campagna vaccinale in azienda

In data 14 maggio 2021 il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha pubblicato le nuove linee guida in tema di gestione della campagna vaccinale in azienda e tutela della privacy.

Pertanto, sperando di fare cose gradita e utile alla gestione di alcuni aspetti della campagna stessa per quelle società che avessero aderito a tale iniziativa, si portano nel seguito le principali indicazioni sul tema.

In primo luogo, facendo seguito ai provvedimenti normativi in materia, il Garante ha sottolineato nuovamente quali debbano essere i principi governanti l’organizzazione della campagna:

➢ la tutela della privacy dei lavoratori deve essere considerata presupposto imprescindibile nell’organizzazione e attuazione del piano vaccinale dell’azienda;

➢ deve sempre essere assicurato il rispetto del tradizionale riparto di competenze tra il medico competente e il datore di lavoro.

In secondo luogo, in virtù dei principi sopra citati, il Garante ha fornito alcune importanti informazioni utili ad organizzare al meglio la campagna vaccinale:

1. La titolarità del trattamento:
 

Il titolare del trattamento dei dati personali dei lavoratori spetta al medico competente.

2. La base giuridica di tale trattamento:
 

La base giuridica di tale trattamento è l’art. 9, par. 2, lett. h) e par. 3 GDPR: tale trattamento dei dati relativi alle vaccinazioni è necessario per finalità di medicina preventiva e di medicina del lavoro ed è espressamente affidato al solo professionista sanitario.

3. Raccolta delle adesioni e prenotazione delle dosi:
 

Il datore di lavoro non può raccogliere, direttamente dagli interessati, tramite il medico competente, altri professionisti sanitari o strutture sanitarie, informazioni in merito a tutti gli aspetti relativi alla vaccinazione, ivi compresa l’intenzione o meno della lavoratrice e del lavoratore di aderire alla campagna vaccinale, all’avvenuta somministrazione (o meno) del vaccino e ad altri dati relativi alle condizioni di salute del lavoratore. All’atto della presentazione del piano vaccinale aziendale all’ASL competente, il datore di lavoro si deve limitare, sulla base delle indicazioni fornite dal professionista sanitario, a indicare esclusivamente il numero complessivo dei vaccini necessari. Inoltre, qualora al fine di raccogliere le informazioni in merito all’adesione dei dipendenti vengano utilizzati strumenti del datore di lavoro, dovranno essere adottate le misure tecniche e organizzative affinché il trattamento sia conforme alla normativa di settore.

4. Pianificazioni delle vaccinazioni:
 

Il datore di lavoro potrà fornire al professionista sanitario indicazioni e criteri in ordine alle modalità di programmazione delle sedute vaccinali, senza trattare i dati personali relativi alle adesioni di lavoratrici e lavoratori identificati o identificabili.

5. Somministrazione e registrazione del vaccino:
 

La somministrazione deve essere effettuata all’interno dei locali individuati dal datore di lavoro. Tali ambienti dovranno avere caratteristiche tali da evitare per quanto possibile di conoscere da parte di colleghi o di terzi l’identità dei dipendenti che hanno scelto di aderire alla campagna vaccinale, garantendone altresì la dignità.

6. Giustificazione delle assenze:
 

Il tempo necessario alla vaccinazione è considerato orario di lavoro. La giustificazione dell’assenza, ove richiesta, deve avvenire con le modalità ordinarie stabilite nel contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento ovvero mediante il rilascio da parte del somministrante di un’attestazione di prestazione sanitaria indicata in termini generici. Alla luce delle ulteriori indicazioni del Garante, lo Studio raccomanda, qualora si desiderasse aderire a tale campagna vaccinale, di seguire con grande attenzione tali linee guida, nell’ottica di una migliore gestione della campagna stessa e della tutela della privacy delle lavoratrici e dei lavoratori.

I professionisti dello Studio rimangono a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

 

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