MAISON LALLIER

Quando ci si addentra insieme a Francis Tribaut nei suoi vigneti, situati nelle distese più belle della Champagne, non si può fare a meno di ammirare il carattere e la passione di quest’uomo visionario che nel 2004 ha preso in mano le redini della Maison Lallier. L’impresa familiare nasce nel 1906 a Aÿ, piccolo borgo tra la Marne e i vigneti del versante Sud della Montagna di Reims. Il fondatore, René Lallier, è il marito dell’erede di una grande famiglia della Champagne. Nel 2004, è il nipote René-James Lallier, che, dopo averla completamente rinnovata e modernizzata, cederà l’impresa al suo consigliere di lunga data: Francis Tribaut. Erede di una famiglia di viticoltori stabilitasi da diverse generazioni nella Marne, l’uomo, già consulente di altre prestigiose maison della Champagne, ha sempre creduto nel potenziale dell’impresa che lui definisce “una fabbrica di champagne”. Abbiamo allo stesso tempo dovuto convincere anche i partner finanziari a lanciarsi in quest’avventura ed è infatti Crédit Agricole che sostiene la seconda rinascita di Lallier.

Francis Tribaut, PDG e allo stesso tempo Chef de Cave, ha le idee chiare e grandi ambizioni per gli champagne della maison. La qualità è da sempre il principio fondante della strategia aziendale, che passa prima di tutto dalla sicurezza e dal controllo delle materie prime, ovvero le più belle uve di tutta la Champagne. La sede della società si trova ad Aÿ, uno dei diciassette comuni classificati come Grand Cru della Champagne dal 1936, dove si trovano altri prestigiosi vicini.

“Lavoriamo 25 ettari di vigneti, ovvero la metà dei 50 ettari di uva che servono a produrre i nostri vini, esclusivamente pinot noir e chardonnay” ci confessa Francis Tribaut.

Per poter accogliere e lavorare le uve superbe della Champagne e della Côte des Blancs, Francis Tribaut fa costruire nel 2012 una cantina ultramoderna a Oger, nel cuore della Côte des Blancs, a 10 km dal sud di Aÿ.

È anche grazie a questi investimenti che la produzione della Maison Lallier è passata da 35.000 bottiglie nel 2004 a poco meno di 500.000 bottiglie di oggi, senza compromettere la qualità dei vini prodotti.

Nello sviluppo e nella realizzazione delle ambizioni della Maison Lallier, Francis Tribaut ha saputo circondarsi di un’equipe di persone che condividono la sua stessa passione. Ciò rappresenta una garanzia per la produzione dello champagne, che dal giusto connubio tra artigianato e tecnologia è in grado di dar vita a vini dal gusto pregiato e caratteristico. Tutto questo ha un effetto particolarmente positivo nell’ambito dell’export dove la maison realizza la maggior parte delle proprie vendite. In Italia, gli champagne Lallier sono presenti da diversi anni, ma il 2018 ha registrato un successo ancora più significativo. “Con il nostro importatore nazionale Michele Chiarlo, una bellissima azienda viticola del Piemonte, condividiamo la stessa visione del vino e questo favorisce notevolmente il nostro sviluppo” spiega Francis Tribaut. “L’Italia rappresenta un mercato di fondamentale importanza in generale per tutta la Champagne, si tratta per noi di un mercato strategico che rientra nella Top 5 dei nostri clienti”.

I nostri cugini transalpini producono da sempre vini di altissima qualità. La cultura del vino effervescente, che è viva in molte regioni d’Italia, stimola un interessante dialogo con i vini della Champagne, che restano ambasciatori di prestigio del gusto e del savoir-faire francese. “Quando incontro i clienti a Milano, Torino o Roma, rimango sempre impressionato dalla diversità e dalla varietà dei prodotti disponibili. Con gli amatori italiani che conoscono profondamente la Champagne, gli scambi sono appassionanti” aggiunge Francis Tribaut, che partecipa a tutti i principali eventi B2B che si svolgono nel corso dell’anno come il Modena Champagne Experience o il Merano Wine Festival.

A 55 anni, quando guarda a qualche anno fa e ricorda l’inizio dell’avventura Lallier, Francis Tribaut abbozza un sorriso enigmatico. “Al momento dell’acquisizione dell’azienda, mi dicevo che era un’impresa troppo grossa per me. Oggi registriamo una progressione impressionante, e Lallier inizia a diventare una maison di cui si parla. Ritrovarsi sotto la lente d’ingrandimento è sicuramente un traguardo e un importante riconoscimento, ma è anche uno sprone per noi per continuare a migliorare e rimanere inventivi e esigenti sempre con l’obiettivo di soddisfare i clienti, principali ambasciatori dei nostri vini.”

Il 2019 rappresenterà un anno ricco di eventi per la maison Lallier. Con l’introduzione sul mercato italiano di due nuove cuvées di alta gamma, prodotti che incarnano l’eccellenza del territorio di Aÿ, e con la nuova edizione della serie “R” (il vino più accessibile della maison), gli appassionati avranno ancora dei buoni pretesti per stappare le eleganti bottiglie della maison Lallier.

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